L’assegno unico è una misura pensata per aiutare le famiglie nella crescita e nella gestione dei figli, ma al momento quelle numerose sono state svantaggiate.
L’approvazione della legge che prevede l’assegnazione di un assegno universale per ciascun figlio è stata accolta come un’importante novità, un aiuto concreto alle famiglie nella gestione e nella crescita dei figli. La misura è stata pensata per aiutare tutte le famiglie e incentivare le coppie ad avere figli, così da contrastare il drammatico fenomeno della crescita zero, ormai radicato in Italia da oltre un decennio. La norma è stata strutturata in modo che le famiglie si sentissero sicure anche qualora avessero voluto allargare il nucleo procreando altri figli: la legge prevede infatti un assegno mensile per ciascun figlio, una maggiorazione non superiore agli 85euro mensili per ogni figlio in più, e una maggiorazione di 100 euro al mese per quelle famiglie che hanno quattro o più figli.
A fare il punto della questione è stato Paolo Moroni, Osservatorio Politico Anfn, in un’intervista concessa al sito ‘Avvenire’: “Nei primi mesi di applicazione della riforma la maggiorazione è stata riconosciuta solamente ai nuclei con 4 o più figli minori o comunque fino a 21 anni ancora a carico. Dunque un nucleo familiare con quattro figli a carico dei quali, ad esempio, due minori, un maggiorenne entro i 21 anni ed uno oltre i 21 anni, risultava ingiustamente privato di tale maggiorazione”. Lo stesso Moroni ha spiegato che l’Inps ha corretto autonomamente l’iniquità per le famiglie e adesso nei moduli telematici le famiglie possono inserire anche i figli a carico con età superiore ai 21 anni.
Problema risolto al momento solo a metà, visto che l’Inps ha chiarito che i 100 euro saranno corrisposti dal momento della richiesta e dunque dal momento in cui le famiglie, prima impossiiblitate a ricevere la somma per l’errore commesso dall’ente previdenziale, faranno presente tramite richiesta l’ammanco. A tal proposito Alfredo Caltabiano, presidente dell’Associazione nazionale famiglie numerose, ha dichiarato: “L’Inps ha comunicato che le modifiche apportate avranno effetto solo dal momento in cui sono state inserite.E perché mai l’Inps vuole scaricare sulle famiglie i suoi ritardi? “. Ma non solo: “Purtroppo, ad oggi, non è stato liquidato alcun importo”. Per questa ragione l’associazione si è fatta portavoce di tutte le famiglie interessate per chiedere che vengano corrisposte le somme dovute dall’1 marzo ad oggi.
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