Bollette alle stelle, bomba clamorosa sugli aumenti ingiustificati: non avevano diritto di farlo

L’Antitrust ha avviato un’istruttoria sugli aumenti “unilaterali” di gas e luce imposti in questo periodo di continui  rincari. Ecco il retroscena. 

Qualcosa si muove sul fronte caro bollette. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha appena avviato quattro procedimenti istruttori – e altrettanti sub-procedimenti cautelari – nei confronti di Iren, Iberdrola, E.ON e Dolomiti, società fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero.

L’Antitrust ha inoltre inviato una richiesta di informazioni ad altre 25 società: A2A Energia, Acea Energia, AGSM ENERGIA, Alleanza Luce & Gas, Alperia, AMGAS, ARGOS, Audax Energia, Axpo Italia, Bluenergy Group, Duferco Energia, Edison Energia, Enegan, Enel Energia, Engie Italia, Eni Plenitude, Enne Energia, Estra Energie, Hera Comm, Illumia, Optima Italia, Repower Italia, Sinergas, Sorgenia, Wekiwi. Quali sono le possibili conseguenze?

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Tutte le contestazioni dell’Antitrust

L’Autorità ha messo nel mirino le proposte di modifica unilaterale del prezzo di fornitura di energia elettrica e gas naturale, in contrasto con l’art. 3 del Decreto Legge 9 agosto 2022 n. 115 (cd. Aiuti bis), convertito in Legge n. 142 del 21 settembre 2022. La norma in questione sospende fino al 30 aprile del prossimo anno l’efficacia delle clausole contrattuali che consentono alle società di vendita di modificare il prezzo di fornitura e delle comunicazioni di preavviso, salvo che le modifiche si siano già perfezionate prima dell’entrata in vigore del decreto stesso.

A Iberdrola e E.ON. viene dunque contestata la comunicazione con cui le società hanno rappresentato agli utenti la risoluzione del contratto di fornitura per eccessiva onerosità sopravvenuta, in alternativa all’accettazione di un nuovo contratto a condizioni economiche significativamente peggiori. A Dolomiti, invece, si contesta l’efficacia delle comunicazioni di modifica unilaterale del prezzo di fornitura perché inviate prima dell’entrata in vigore del Decreto Aiuti bis (10 agosto 2022), mentre la norma fa salve solo le modifiche unilaterali “perfezionate” prima della stessa data. Nel caso di Iren, infine, la contestazione riguarda la comunicazione relativa all’asserita scadenza di tutte le offerte a prezzo fisso, con contestuale prospettazione di nuove e peggiorative condizioni economiche di offerta, in alternativa al recesso dalla fornitura.

Non solo: Iberdrola e Dolomiti devono anche rispondere dell’ingannevolezza delle comunicazioni che evidenzierebbero l’impossibilità di fornire energia elettrica al prezzo contrattualmente stabilito a causa dell’aumento del prezzo del gas naturale, e questo in espressa e grave contraddizione con le affermazioni diffuse nei messaggi promozionali, secondo cui l’energia elettrica venduta proverrebbe esclusivamente da fonti rinnovabili. E adesso? Una volta sentite le imprese e consentito loro, in tempi stringenti, l’esercizio del diritto di difesa, l’Autorità concluderà i sub-procedimenti valutando se ricorreranno i presupposti per adottare eventuali provvedimenti cautelari.

Quanto alle altre 25 società fornitrici di energia elettrica e gas naturale, l’Autorità ha inviato una richiesta di informazioni per acquisire copia di eventuali comunicazioni contra legem inviate ai consumatori a partire dal 1° maggio 2022, relative a modifiche unilaterali delle condizioni economiche di fornitura e/o rinegoziazione/sostituzione/aggiornamento post 10 agosto 2022. Obiettivo: verificare se siano state attuate similari condotte non rispettose dei diritti dei consumatori, ed eventualmente sanzionarle.

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