Carlo Calenda, avete mai visto il padre Fabio? Perché hanno un legame speciale

Il padre di Carlo Calenda, Fabio, è un celebre scrittore italiano: ecco tutte le curiosità da conoscere sul suo conto.  

Carlo Calenda, ex europarlamentare ed ex dirigente della Ferrari, poi assurto alla guida di Azione, il movimento politico da lui stesso creato, è tra i principali esponenti dell’opposizione al neoeletto governo italiano. Ma oggi vogliamo concentrarci sulla sua storia familiare. I suoi genitori, infatti, non sono persone qualsiasi: la madre è la registra e scrittrice Cristina Comencini, il padre, Fabio, è a sua volta giornalista e scrittore. Scopriamo qualcosa di più su quest’ultimo.

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L’identikit di Fabio Calenda

Fabio Calenda è nato a Parigi il 26 marzo 1955, ma vanta ascendenze napoletane. Suo padre Carlo Calenda, diplomatico, è stato ambasciatore in Libia, India e Nepal. Fin da giovane Fabio ha militato nella sinistra estrema. Successivamente ha conseguito la laurea a Roma, per poi intraprendere la strada nel settore finanziario dirigendo gli studi finanziari e la formazione presso una banca d’investimento. Successivamente ha collaborato con Affari e Finanza, supplemento settimanale del quotidiano La Repubblica, col Nuovo Quotidiano di Puglia e poi con il Corriere del Mezzogiorno. Nel corso della sua lunga carriera Fabio Calenda ha dato alle stampe anche tre romanzi: La porta del tempo (edito da Einaudi Stile Libero), Rosso totale (Laurana), dove racconta la storia d’amore di due ragazzi di opposta astrazione sociale negli anni di Piombo, e I soldi sono tutto (Mondadori), ispirato alla vicenda del “Madoff dei Parioli” che l’ha visto direttamente coinvolto.

Per quanto riguarda la vita privata, Fabio Calenda si è sposato due volte ed ha avuto tre figli: Carlo, Giulia e Roberto. Attualmente ha la residenza a Tiggiano, nel Salento, nella zona del capo di Leuca. In una vecchia intervista concessa al magazine a Vanity Fair aveva parlato anche dell’operato di suo figlio Carlo in veste di ministro nei governi Renzi e Gentiloni: “Ha lavorato bene come ministro dello Sviluppo economico, guadagnandosi un’ottima reputazione. Le maggioranze mutano ma confido che per un uomo politico provvisto di competenza e senso di missione, il cambiamento preluda a un progresso”.

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