Reddito di Cittadinanza addio, l’annuncio appena arrivato: i nuovi requisiti, chi potrà usufruirne

Reddito di cittadinanza, cambia tutto all’improvviso. Il nuovo governo ha reso noti i nuovi requisiti necessari per ottenerlo. Milioni di italiani non potranno più averlo.

Uno dei cavalli di battaglia della campagna elettorale di Giorgia Meloni è stato la modifica del Reddito di Cittadinanza. La leader di FdI e attuale premier di governo è convinta che per come è strutturato adesso il sostegno non sia utile e che sia invece necessario creare nuovi posti di lavoro. Durante il discorso tenuto alla Camera in occasione della votazione per la fiducia al governo, la Meloni ha dichiarato di voler mantenere il Reddito di Cittadinanza solo per chi è effettivamente impossibilitato a lavorare, dichiarando che prenderà l’impegno di: “Mantenere e, laddove possibile, aumentare il doveroso sostegno economico per i soggetti effettivamente fragili non in condizioni di lavorare”. Per tutti gli altri, invece, il Reddito di Cittadinanza non può essere la soluzione, la soluzione dev’essere il lavoro.

Una doverosa precisazione è che la misura non è stata introdotta come sostituzione di un lavoro, ma come strumento di sostegno per chi temporaneamente non aveva lavoro. Ciò che è mancato è stato proprio un sistema efficente di collocazione dei percettori di reddito, per mancanza di posti di lavoro. Togliere il sussidio significa dunque togliere il sostentamento ai disoccupati, mettendoli nella condizione di non avere alcun introito finché non troveranno effettivamente lavoro. La speranza, dunque, è che il nuovo governo faccia in modo che ci sia un aumento delle assunzioni sia nel pubblico che nel privato con delle leggi che favoriscano l’impresa e l’impiego pubblico, ma che spingano i datori di lavoro ad offrire contratti a tempo indeterminato e che aiutino anche gli autonomi a percepire contributi sufficienti ad ottenere una pensione dignitosa. L’altra speranza è che queste persone escluse dal reddito non debbano vivere a lungo senza la possibilità di pagare bollette, affitti e spesa.

Reddito di cittadinanza, il governo Meloni cambia tutto: adesso sarà solo per chi ha disabilità e non può lavorare

Con la prossima legge di Bilancio, dunque, il Reddito di Cittadinanza verrà tolto ad una platea di circa 660mila percettori. I percettori abili al lavoro che hanno percepito il reddito in realtà sono 919.916, ma 173mila risultano già occupati e 86mila sono stati esonerati, esclusi o rinviati ai servizi sociali. Con il risparmio ottenuto togliendo il reddito di cittadinanza ai disoccupati abili al lavoro, dunque, il governo ha intenzione di finanziare il rinnovo di quota 102 per il 2023. La proposta pensionistica è un cavallo di battaglia di Salvini, il quale ha pensato proprio all’eliminazione del RdC per finanziare lo scivolo pensionistico sperimentale che scadrebbe proprio alla fine del 2022 per un altro anno.

Secondo i calcoli del vicepremier togliendo il sussidio ai 900 mila percettori si otterrebbe il miliardo di euro necessario a finanziare quota 102. Come spiegato però i percettori che perderebbero il sussidio sarebbero solo 660mila. L’altra problematica riguarda la composizione di questi percettori. Secondo i dati forniti da Anpal, dei 660mila in questione il 72,8 % -480mila persone – hanno solo la terza media, il 24,4% ha ottenuto un diploma e solo il 2,8% ha una laurea triennale. La maggior parte dei beneficiari che non hanno ottenuto nemmeno una proposta lavorativa in 18 mesi, dunque, sono persone difficilmente collocabili perché mancano di competenze specifiche e hanno un livello d’istruzione inferiore a quello base richiesto.

 

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