Shopping compulsivo, scoperta la causa: attenzione, è una cosa che usiamo tutti i giorni

Shopping compulsivo, scoperta la causa dopo un recente studio: attenzione, è una cosa che usiamo tutti i giorni in tutte le nostre case. Ora diventa un bel problema.

C’è una correlazione tra lo shopping e il caffè? Sebbene il consumo della bevanda energetica e l’acquisto di vestiti e oggetti siano due cose ben distinte, sembra che il maggior consumo di caffé possa spingere le persone a spendere di più nei negozi. La presenza di bar e caffetterie all’interno di centri commerciali è pensato per rendere l’esperienza del cliente il più confortevole possibile. Avere la possibilità di prendere una pausa e sedersi ad un tavolo infatti spinge il cliente a permanere più a lungo all’interno di un centro commerciale, aumentando anche la possibilità che alla fine della visita esca con qualche acquisto. Bar, ristoranti e pub servono anche da centro di aggregazione e dunque rendono il centro commerciale un luogo d’incontro, oltre che un luogo in cui fare delle compere.

Insomma non c’è alcuna correlazione tra il caffè e la voglia di shopping nella strutturazione di un centro commerciale, anche se le attività di questo tipo aumentano la voglia di permanenza e dunque la possibilità di spesa. Pare però che la caffeina abbia davvero un effetto eccitante sui clienti e li spinga a fare un numero maggiore di acquisti e acquisti maggiormente costosi. Questo almeno è ciò che è stato riscontrato in uno studio portato avanti dall’Università della Florida pubblicato di recente sulla rivista American Marketing.

Il caffè invoglia gli acquisti impulsivi e costosi? I risultati della ricerca

Il gruppo di ricerca ha raccolto dati per tre settimane, offrendo caffé agli avventori nei primi due giorni della prima settimana e nei primi due giorni della terza settimana. Al fine di ottenere dati più precisi, gli studiosi hanno offerto sia caffè decaffeinato che quello tradizionale. Per non confondere i dati hanno separato le due bevande, offrendo il caffé decaffeinato dalle 10 alle 13 e quello normale dalle 13 alle 16 durante la prima sessione di raccolta dati e ad orari invertiti nella seconda sessione. In questo modo non solo hanno registrato gli effetti della caffeina sui clienti, ma lo hanno fatto assicurandosi che i dati non fossero falsati dalla maggiore affluenza in un dato orario, o dalla tipologia di clienti che frequentano il centro commerciale in base alla fascia oraria.

I clienti che hanno accettato il caffé nelle quattro giornate di raccolta dati sono stati 500, suddivisi al 50% tra consumatori di caffé e decaffeinato. I dati raccolti hanno dimostrato che ad effettuare acquisti in maggior numero e maggiormente costosi sono stati i consumatori di caffé. Secondo i ricercatori la caffeina ha dato loro maggiore energia, entusiasmo e li ha spinti a fare acquisti impulsivi. L’altro dato emerso è che i consumatori di caffè sono stati spinti ad effettuare acquisti più “edonistici”, legati alla sfera del piacere o dei passatempi.

Impostazioni privacy