La notte che non passerà, qual è la storia vera della drammatica serie Netflix

Arriverà presto in Italia su Netflix ‘La notte che non passerà’, serie drammatica ispirata ad una vera tragedia: ecco cosa è successo davvero quella tragica notte del 2013.

I maggior successi di Netflix sono serie fantasy, ovvero prodotti calati nel contesto reale ma che raccontano una storia con elementi sovrannaturali o magici. Tuttavia il colosso dello streaming cerca sempre di differenziare il più possibile la propria offerta, producendo film e serie tv adatte ad un pubblico differente da quello che costituisce lo “zoccolo duro” della piattaforma. Il servizio in abbonamento si è diffuso primariamente tra i giovani e i giovanissimi e l’offerta iniziale era palesemente rivolta ad un pubblico adolescente o comunque molto giovane.

La storia vera dietro la serie Netflix
La notte non passerà trailer – Netflix – Parolibero.it

Con il passare degli anni e la crescita del numero di abbonati, il colosso dello streaming ha cercato di affermarsi come un produttore di contenuti di tutti i tipi. Netflix accoglie le idee di sceneggiatori e registi di tutto il mondo, dando spazio anche a documentari e serie tv che parlano di eventi drammatici realmente accaduti. In Italia ad esempio è stato prodotto il film sulla storia di Piero Cucchi, la serie tv sullo scandalo delle baby squillo a Roma (questo però liberamente tratto dagli avvenimenti e senza riferimenti alle persone coinvolte), ma anche quello sulla drammatica morte di Yara Gambirasio e più di recente la docu-fiction sul caso Emanuela Orlandi.

In questi casi si hanno tre possibilità, scegliere la via del documentario puro e dunque offrire un contenuto di approfondimento giornalistico, fare una rappresentazione basata sui fatti e dunque il più possibile attinente a ciò che è accaduto o narrare a grandi linee la vicenda, lasciando ampio spazio ad una rappresentazione libera dell’accaduto. Per il caso Emanuela Orlandi ad esempio è stata scelta la prima strada – probabilmente anche perché si tratta di un mistero irrisolto – per i film su Yara Gambirasio e Piero Cucchi quella della ricostruzione filmica della verità emersa in sede di indagini e di processo.

La notte che non passerà: la vera storia da cui è tratta la serie Netflix

A breve giungerà proprio nei cataloghi italiani un altro contenuto drammatico basato su una tragedia realmente accaduta. Si tratta della mini serie composta da soli 5 episodi ‘La notte che non passerà‘. Ciò che vedremo su schermo racconta ciò che si è verificato davvero in un locale brasiliano nella notte tra il 26 ed il 27 gennaio 2013, offrendo anche un racconto della lotta portata avanti per anni dalle famiglie delle 242 vittime di quel drammatico incidente. Gli eventi narrati nella serie non ripercorreranno solo ciò che è stato raccontato nella cronaca giornalistica e ciò che è emerso in sede processuale, ma anche ciò che viene raccontato dalla giornalista Daniela Arbex, nel libro del 2018 ‘Todo Dia a Mesma Noite: A História Não Contada da Boate Kiss‘.

Il libro infatti, raccoglie una serie di testimonianze da parte dei familiari delle vittime e dei sopravvissuti alla tragedia, offrendo una visione più ampia e dettagliata su quanto si è verificato nella discoteca e su quelle che sono state le conseguenze per le famiglie. Prendendo ampio spunto dal racconto offerto dalla Arbex (la quale ha collaborato anche alla creazione della serie come consulente), la serie racconterà prima gli eventi di quella drammatica notte, quindi la lotta giudiziaria dei familiari sino all’ottenimento della giustizia.

La storia vera dietro la serie Netflix
La notte non passerà trailer – Netflix – Parolibero.it

Il 26 gennaio del 2013, nella discoteca Kiss di Santa Maria (città sita nello stato brasiliano Rio do Sul) si stava esibendo la band Gurizada Fandangueira. Il nome del gruppo musicale aveva attirato gente da tutto lo stato brasiliano e la discoteca era piena fino all’inverosimile. Durante l’esibizione sono stati allestiti dei fuochi pirotecnici per regalare uno spettacolo ancora più memorabile, ma proprio i fuochi hanno innescato il dramma.

Il fuoco è arrivato sul tetto della struttura e l’interno della discoteca ha cominciato a bruciare. Gli spettatori terrorizzati hanno cercato una via di fuga, ma nel locale mancavano le fineste, le uscite di sicurezza non esistevano e ben presto una folla terrorizzata si è accalcata verso la porta d’ingresso, generando panico e morte. La situazione si è aggravata anche a causa di alcuni estintori non funzionanti, mancanza che ha permesso alle fiamme di propagarsi e causato un ulteriore incremento di vittime.

In seguito all’accaduto il proprietario del locale, il suo socio in affari e due membri della band sono stati accusati per omicidio colposo. Il processo successivo alle indagini è durato 10 giorni ed ha portato alla condanna di tutti e quattro gli accusati. Il proprietario della discosteca Elissandro Spohr sta scontando 22 anni e 6 mesi di carcere, il suo socio in affari Mauro Hoffman 19 anni e 6 mesi, mentre il frontman del gruppo musicale Marcelo de Jesus dos Santos e l’assistente di scena che aveva concordato con lui i giochi pirotecnici all’interno della discoteca, Luciano Bonhilla, stanno scontando 18 anni di carcere.

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