Covid: animali scoperti positivi, paura per nuove varianti

Un nuovo studio scientifico lancia l’allarme sul fronte Covid: ecco il “vettore” che infesta le città. Il pericolo di un’escalation delle varianti è altissimo. 

Il virus pandemico non circola solo in superficie nelle nostre città e campagne. Corre anche sottoterra, dove l’uomo lascia il posto di comando ad altre specie. Vale per New York come per l’ultimo paesino italiano di provincia. E se la nuova minaccia di escalation incontrollata del Covid venisse proprio da lì?

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In passato è stato dimostrato che il virus può contagiare animali domestici, grandi felini e alcune specie selvatiche – AnsaFoto (Parolibero.it)

A suggerire l’interrogativo è una ricerca che dimostra come il Covid, oltre ad aver colpito gli esseri umani, ha anche infettato i topi che popolano le fogne. Secondo la ricerca, pubblicata sulla rivista mBio, proprio a New York alla fine del 2021 un ratto su sei era contagiato (il 16,5%). Proiettando i dati, il rischio legato a tale fenomeno si allarga su scala globale: il pericolo è da bollino rosso. Ma andiamo con ordine.

La nuova faccia della minaccia Covid

Il caso di New York è emblematico: la metropoli statunitense è assediata da milioni di topi, da tempo nemici pubblici dei suoi abitanti, e ora potenziale nuova minaccia. Secondo lo studio americano di cui sopra, i roditori possono facilmente diventare vettori del Covid. In passato si è dimostrato come il virus possa contagiare animali domestici, come cani e gatti, grandi felini e alcune specie selvatiche, ma il passaggio all’uomo non è mai stato verificato. Anche nel caso dei topi potrebbe essere molto raro. Ma il condizionale è d’obbligo e non è cosa da prendere sottogamba.

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I milioni di topi che popolano New York potrebbero rappresentare una nuova minaccia – AnsaFoto (Parolibero.it)

I ricercatori hanno infatti scoperto che i roditori sono particolarmente sensibili al virus e a tutte le sue varianti. “Questo è uno dei primi studi a dimostrare che le varianti SARS-CoV-2 possono contagiare la popolazione di roditori in una delle principali aree urbane degli Stati Uniti”, ha affermato il dottor Henry Wan dell’università del Missouri, coordinatore dello studio. L’équipe di scienziati ha esaminato 79 ratti, provenienti principalmente dai parchi di Brooklyn, nell’autunno del 2021. Ben 13 di essi (il 16,5%) sono risultati positivi.

Proiettando il tasso di positività sull’intera popolazione di roditori di New York (circa 8 milioni), risulta che circa 1,3 milioni di topi potrebbero essere infetti. A preoccupare i ricercatori è non solo il rischio di contagio all’uomo, ma la possibile escalation di nuove varianti. “E’ molto probabile che i topi svolgono un ruolo importante nell’evoluzione delle varianti Alpha, Delta, Omicron, che potrebbe far emergere nuove varianti“, concludono gli autori dello studio.

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