De-influencer, ecco le nuove star che stanno facendo impazzire i social

Ormai non sappiamo più dividere i social network dagli influencer, a loro strettamente collegati. Qualcuno, però, li sta rimpiazzando

Sono tantissimi gli utenti dei social network che, da un semplice uso passivo, sono riusciti a creare una propria professione. Se la regina degli influencer in Italia è Chiara Ferragni, oggi imprenditrice digitale di fama mondiale, da lei sono migliaia le persone che hanno preso spunto e che oggi guadagnano grazie a un’attività di pubblicità online.

De-influencer: ecco chi sono
Ecco chi sono i de-influencer e cosa fanno (parolibero.it)

Sembra semplice, ma non lo è. Prima ci si deve costruire un buon seguito, composto da persone che si fidano dell’utente in questione; successivamente si devono attirare le aziende, le quali devono intravedere un certo ritorno economico nello spedire (inizialmente gratuitamente) i propri prodotti all’utente in questione. Se la pubblicità fatta dall’influencer sui propri canali social va a buon fine e si concretizza in più vendite per l’azienda, il gioco è fatto: l’influencer ha il suo primo contratto. Nelle ultime settimane, però, sta cambiando tutto: ecco chi li sta destituendo.

Chi sono i de-influencer

La professione dell’influencer si può dire che sia nata con Instagram che, soprattutto attraverso le Instagram stories, ha concesso ai propri creator di instaurare un rapporto più diretto con i propri followers, attraverso brevi video di 15 secondi. Con la nascita di TikTok, poi, gli influencer si sono spostati anche lì ma, nelle ultime ore, proprio il social network “dei balletti” si sta popolando di un altro tipo di contenuto: il Post lo descrive come il “deinfluencing“.

De-influencer: ecco chi sono
Ecco chi sono i de-influencer e cosa fanno (parolibero.it)

Secondo la nota testata online, infatti, gli influencer vecchio stampo stanno perdendo utenti di fronte alla crescita dei de-influencer: si tratta di utenti che, dopo aver provato un determinato prodotto diventato virale, ne parlano in maniera realistica, ironica e spesso negativa, con l’obiettivo di convincere i propri follower a non comprarlo. Questo nuovo fenomeno nasce in risposta all’invasione massiccia operata dal fenomeno dell’influencer marketing, secondo il quale ogni prodotto sembra il migliore del secolo, imperdibile ed insostituibile.

Il deinfluencing, invece, critica proprio i prodotti che secondo la narrazione delle influencer sono i migliori sul mercato: si tratta di libri, prodotti di bellezza, leggins specifici o prodotti di largo consumo. In alternativa a questi, i de-influencer propongono alternative meno costose e meno famose che però svolgono la stessa funzione. Alcuni de-influencer, invece, mettono in dubbio proprio il prodotto in sé, soprattutto se si tratta di cosmetici, cercando di “risvegliare le coscienze” degli utenti. Insomma, siamo di fronte a una nuova era dei social network? Sembra proprio di sì.

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