Ridere fa bene, ma ci sono delle risate specifiche per curare lo stress: quali sono

Ridere giova alla salute: ormai studi su studi lo dimostrano. Quel che non tutti sanno è che un certo tipo di risata può liberarci dallo stress della vita quotidiana. 

Dimmi come ridi e ti dirò quanto stressato sei. La scienza ci ha spiegato ormai da tempo che affrontare la vita con un sorriso è un toccasana per la nostra salute. Ma c’è di più. Una nuova ricerca ha puntato l’attenzione sulla frequenza e sull’intensità delle risate che riducono gli effetti dello stress dell’esistenza quotidiana, purtroppo un male molto diffuso nelle nostre società. E ne è emerso qualcosa di molto interessante.

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C’è risata e risata: lo dicono i ricercatori che hanno condotto uno studio sulla riduzione dello stress – Pixabay (Parolibero.it)

In questo caso a fare la differenza è non tanto la qualità della risata, ma la quantità. La risata è di per sé un antistress. Ma più ne facciamo, più si riducono i sintomi “tossici” che accomunano tutte le persone stressate: mal di testa, un senso di affanno, nervosismo, suscettibilità, e così via. A tutto vantaggio della nostra salute psicofisica.

Tutti i vantaggi del buon ridere

Fino a che punto i sintomi psicologici e fisiologici scatenati dagli eventi stressanti della vita di tutti i giorni si riducono in correlazione alla frequenza delle risate giornaliere e alla loro bassa, media o alta intensità? Se lo sono domandati gli autori di un recente studio pubblicato sulla rivista Plos One. Per far luce sulle correlazioni tra risate, eventi stressanti e sintomi psicofisici, un’équipe di ricercatori dell’Università di Basilea (Svizzera) ha coinvolto in un esperimento 41 studenti con un’età media di 22 anni (33 dei quali donne) iscritti alla facoltà di Psicologia, chiedendo loro di rispondere a un test per otto volte al giorno nell’arco di due settimane.

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Se le risate sono frequenti, si riducono anche i sintomi psicofisici correlati agli eventi stressanti – Pixabay (Parolibero.it)

Tramite sms inviati a intervalli regolari di almeno 30 minuti, dalle 8 del mattino alle 21.30 di sera, gli studenti hanno ricevuto sul loro smartphone le domande sotto forma di questionario. Analizzando le loro risposte, i ricercatori hanno potuto misurare la frequenza delle risate (“Quante volte hai riso dall’ultimo messaggio?”), la loro intensità (“Quanto era forte la risata?) e il motivo che le aveva suscitate. Non solo: agli studenti è stato chiesto se avevano avuto un evento stressante nell’intervallo di tempo tra l’ultima domanda (“sì” o “no”) e quali sintomi di malessere fisico e mentale avevano provato (“Ho sofferto di mal di stomaco”, “Ero nervoso”, “Mi sentivo disperato”, e così via).

La conclusione è che quando si ride frequentemente, si riducono anche i sintomi psicofisici correlati agli eventi stressanti, mentre non si riscontrano correlazioni tra questi sintomi e l’intensità delle risate. Inoltre, è emerso che le donne ridono più degli uomini. Ma questa è un’altra storia…

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