Sapevate che esiste un limite di informazioni che possono essere raccolte su Google? Fate attenzione: non superate questa soglia.
Tutti quanti noi siamo convinti che i dati che possono essere raccolti su Google Drive siano infiniti, dunque che non vi sia alcun limite a ciò che effettivamente si può archiviare. Drive è un servizio di grandissima importanza e utilità, perché consente di memorizzare dati sulla nuvola (cloud) senza dover riempire la memoria dei nostri dispositivi digitali. Ma di recente, con grande sorpresa degli utenti, anche e soprattutto di quelli a pagamento, si è scoperto che esiste un limite non dichiarato per quello che riguarda il numero dei file archiviabili.
Google Drive, come tanti altri servizi di archiviazione tramite cloud, mette a disposizione dei piani d’abbonamento con canone mensile, che consentono di beneficiare di maggior spazio in cui poter inserire altri dati di ogni genere.
Ma che succede quando persino lo spazio d’archiviazione extra giunge al termine? Diventa un problema ovviamente, perché a quel punto non è più possibile inserire informazioni nel magazzino digitale. Ebbene, che ci crediate o meno, persino Google Drive ha un limite che non deve essere superato. Ma di quanto sarebbe questa soglia, e da chi è stata scoperta?
Alcuni utenti su Reddit hanno segnalato la mancata possibilità di conservare dei file all’interno di Google Drive, nonostante il piano di abbonamento per estendere i dati fosse attivo. Inizialmente non era chiaro quale fosse il problema o la causa di questo inconveniente, ma in seguito ad alcune “indagini” è venuto fuori un limite che non era stato apparentemente dichiarato a livello ufficiale, O almeno, sino ad oggi nessuno ne era al corrente.
Sembra che su Google Drive non sia possibile superare il limite fisso di 5 milioni di file, indipendentemente dalla loro grandezza in byte. Ciò significa che ognuno di loro potrebbe pensare 1 KB o anche meno, ma questo non avrebbe importanza, perché il servizio di archiviazione dati messo a disposizione da Google non sarebbe in grado di ospitare – per singolo account si intende – i documenti che eccedono per l’appunto i 5 milioni. In realtà si è capito che questa soglia esisteva da tempo, se non da sempre, soltanto che nessuno ci ha mai fatto caso o ha letto fino in fondo le condizioni d’utilizzo stabilite dall’azienda statunitense. Un altro modo per accorgersi era superare i 5 milioni di file, ma chi ha tutta questa roba da conservare su cloud?