Questi nomi sono assolutamente vietati in Italia: molti genitori protestano

Nomi vietati in Italia, scattano le proteste dei genitori: la legge parla chiaramente, sei certo di sapere tutto sulla questione?

Entra in gioco la materia giuridica, perché alcuni nomi sono vietati in Italia, ed è pura realtà. Non si tratta di discriminazione, quanto nel dover rientrare in dei parametri ben specifici. Il nome è l’atto di civiltà che identifica ciascuno, senza di esso ci si sente un soggetto in mezzo ad una massa indistinta di gente. È vero che averne uno particolare può far sentire unici, ma alcuni genitori non devono esagerare con l’originalità, perché potrebbero ricadere fuori dai canoni e dai parametri della legge. Ecco di cosa si tratta, spieghiamo nel dettagli, soprattutto riportiamo quali sono i nomi vietati in Italia.

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Nomi vietati in Italia, lista e legge che lo conferma- Parolibero.it

L’individualità non va confusa con l’individualismo, perché nel primo abbiamo la piena accettazione e valorizzazione di sé, mentre nel secondo termine l’accezione è egoistica. Guardare solo i propri interessi e soddisfare bisogni egoistici potrebbe essere l’atteggiamento di qualche genitore che pur di dare un “nome unico” disobbedisce ai dettami legislativi. Appunto, avere un nome è un Diritto, e come tale va regolarizzato. La materia rientra nei canoni del diritto di famiglia e dei minori, e quello che disciplina la persona, i quali fanno luce sulla vicenda.

Diciamo che non è poi così raro che capitino delle situazioni del genere. Infatti, i risultati che mostriamo sono il frutto del lavoro di alcune cause che hanno avuto come protagonisti i cosiddetti nomi vietati in Italia.

Nomi vietati in Italia, ecco quali sono: lista e spiegazione

A parlare sono gli articoli 33 e 34 del Dpr n.396/2000, i quali affermano per prima cosa che il nome si dà in base al sesso del bambino. Secondo quanto riportato da questa formula, un bambino non può avere un nome femminile e viceversa. La questione però cozza con quanto accade nel reale, dato che molte sono le persone che decidono di intraprendere un percorso di transizione, e nel mentre desiderano essere chiamati nel modo in cui si sentono a loro agio. E’ una questione delicata, e la legge parla in questo modo. Seguono altri aspetti da non sottovalutare, ecco quali sono i nomi vietati in Italia.

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La lista dei nomi vietati in Italia: quali sono – Parolibero.it

Due bambine si chiamano Blu, la questione non è piaciuta alla Procura della Repubblica la quale ha sollevato il contenzioso, ma il loro nome non è cambiato: come mai? Spieghiamo passo passo. Quali sono le regole più ferree? Primo divieto è dare il nome del padre, della madre o del fratello o della sorella al proprio figlio, anche se è preceduto dal vocabolo Junior. Il secondo è banale, ma sapere che in Svezia un bambino si chiami Ikea, sembra un buone esempio per porlo. Appunto, non si possono dare nomi ridicoli riferiti ad oggetti e cose. Banditi anche i nomi interi di personaggi storici, del tipo è inammissibile chiamare il figlio Adolf Hitler. Segue anche il non poter dare nomi stranieri scritti con un linguaggio straniero. Appunto, non si può chiamare un bambino con un nome scritto in lingua russa, araba, cinese, e così via. Può avere un nome straniero, ma scritto in italiano. Infine come già detto, i nomi devono rispettare il genere, fatta eccezione per Andrea che è neutro e quelli composti come Gian Maria.

Qual è l’iter giudiziario? È l’ufficiale dell’anagrafe che, sollevato il dubbio, inoltra la questione alla Procura della repubblica. Questa valuta e, se i genitori non cambiano idea, si procede chiamando in causa il Tribunale e il Giudice civile.

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