Cura dell’Alzheimer e demenza: l’assunzione della spirulina migliora la funzione cognitiva

Uno studio avrebbe evidenziato che nella cura dell’Alzheimer e della demenza si possono ottenere benefici dalla spirulina. Scopriamo come.

L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) ha dichiarato che la demenza è una priorità mondiale della salute pubblica. Le stime attuali dicono che sono oltre 55 milioni le persone che convivono con una forma di demenza. Però, le stime sono già destinate a crescere se si considera che entro il 2030 la demenza aumenterà a 75 milioni e nel 2050 a 132 milioni.

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Donna che incoraggia persona con Alzheimer (parolibero.it)

Tra l’altro sempre l’OMS fa presente che Alzheimer e le altre demenze rappresentano la settima causa di morte nel mondo. Insomma, una patologia che nel breve tempo potrebbe diventare rilevante per la salute pubblica. Purtroppo, non ci sono ancora cure efficaci, nonostante i tanti progetti di ricerca. Per il momento, gli interventi disponibili per le demenze sono di tipo psicosociale, farmacologico e di gestione assistenziale. Tuttavia, i ricercatori di tutto il mondo continuano a cercare un modo per “fermare” la demenza.

Spirulina per la cura dell’Alzheimer e demenza: lo studio

L’ultimo studio è quello di alcuni ricercatori iraniani pubblicato sulla rivista Phytotherapy Research. Come si legge nell’articolo, i ricercatori avrebbe analizzato gli effetti della spirulina sulla funzione cognitiva e sul metabolismo dei pazienti affetti da Alzheimer. Ma che cosa è la spirulina? Si tratta di è una micro alga (nome scientifico Arthrospira platensis) che fornisce energia ed è, inoltre, un ottimo integratore di vitamine, sali minerali e antiossidanti.

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I risultati dello studio sulla Spirulina sono incoraggianti: potrebbe curare l’Alzheimer? – Parolibero.it

La ricerca ha coinvolto 60 pazienti affetti da Alzheimer a cui i ricercatori hanno somministrato, in modo casuale, 500 mg di spirulina oppure un placebo: 2 volte al giorno per 12 settimane. Però, prima e dopo la somministrazione, ai pazienti sono stati prelevati campioni di sangue per ricercare i marcatori metabolici. Inoltre, sono stati sottoposti anche a una valutazione delle capacità cognitive tramite il punteggio dell’esame dello stato mentale (MMSE).

Al termine delle 12 settimane, i ricercatori hanno analizzato i risultati: nel gruppo dei pazienti che ha assunto la spirulina i benefici ottenuti erano maggiori rispetto a quelli del gruppo placebo. Inoltre, ci sarebbe un miglioramento nel punteggio MMSE e una riduzione della proteina C-reattiva, del glucosio a digiuno e dell’insulina.

Inoltre, lo studio iraniano punterebbe anche all’associazione tra infiammazioni e Alzheimer, prevedendo nella prima la causa scatenante della malattia. Questo perché già le infiammazioni croniche, come l’artrite reumatoide oppure le malattie infiammatorie dell’intestino, sarebbero associate a un rischio di demenza. Anche in questo caso la spirulina potrebbe essere di aiuto come soluzione per ridurre l’infiammazione in generale.

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