Ferie, il solo agosto potrebbe non bastare più: cresce il numero dei lavoratori vittime del burnout

Per i lavoratori potrebbero non essere più sufficienti le ferie di agosto perché le vittime del burnout sono sempre di più.

Con l’evoluzione in atto nel mondo del lavoro, le ferie solo in agosto potrebbero non essere più sufficienti per i lavoratori. Nell’ultimo periodo infatti si segnalati sempre più casi di burnout, dovuti proprio ad un’attività sempre più intensa e pressante, ed è per questo che molti paesi stanno ragionando sull’opportunità di aumentare i giorni di riposo.

Ferie solo agosto potrebbe non bastare: cresce il numero di lavoratori vittime di burnout
Le sole ferie in agosto potrebbero non bastare – Parolibero.it

Che sia tratti di un dipendente oppure di un lavoratore autonomo, le ferie si prendono quasi sempre nel mese di agosto. A maggior ragione se si va in vacanza con figli che frequentano ancora la scuola. Agosto è il mese più indicato per far combaciare le necessità dei genitori e dei loro figli. Inoltre, ancora oggi a livello culturale, in molti paesi dell’Europa meridionale agosto è considerato l’unico periodo valido per andare in ferie.

Questo assunto è confermato anche dall’Osservatorio Turismo di Confcommercio che ha evidenziato come dei 28 milioni di italiani che vanno  in vacanza ben 16,4 milioni lo fanno in agosto. Un dato importante che però pare destinato a cambiare dato che i lavoratori soffrono sempre di più di but.

Pericolo burnout in aumento per i lavoratori: ferie non solo ad agosto? Lo scenario sta mutando

Sono molti i paesi legati a una cultura in cui si va in ferie principalmente nel mese di agosto. Ma con l’aumento dello stress sul posto di lavoro, sono sempre di più i lavoratori che vanno incontro ad un serio e deciso burnout, non riuscendo di conseguenza a controllare la propria vita.

Burnout sempre più frequente nei lavoratori
Il mese di agosto non basta ai lavoratori per rigenerarsi – Parolibero.it

Una ricerca realizzata da Indeed nel 2023 ha messo in luce il fatto che un italiano su due va incontro all’esaurimento da lavoro eccessivo mentre per le donne si arriva ad un 62%, questo perché si dividono tra lavoro e famiglia. I numeri che fanno preoccupare ancora di più sono emersi da un sondaggio effettuato dall’HR Reverse, in cui l’84% degli intervistati ha confessato di aver vissuto un momento di questo tipo in passato.

Dati i numeri che sono sempre più crescenti e allarmanti è doveroso indagare a fondo questo problema e puntare a una più ampia flessibilità. Le aziende devono capire che i lavoratori non possono concentrare le ferie in un periodo determinato dell’anno, e questo per il loro benessere psico-fisico che è necessario affinchè le stesse aziende funzionino. Avere dei lavoratori che vivono un profondo esaurimento non giova a nessuno, ragion per cui pensare ad altri periodi oltre agosto è quantomeno necessario.

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