Arrivato l’ok per la pensione a 60 anni: ma solo ad una condizione inderogabile

Via libera alla pensione a 60 anni ma solo ad una condizione. Vediamo insieme di cosa si tratta e cosa cambierà.

Il Governo Meloni ha riconfermato una misura di prepensionamento che consente di andare in pensione ad appena 60 anni contro i 67 della legge Fornero. In questo articolo vi spieghiamo quali sono i requisiti da soddisfare.

Pensione a 60 anni
Via libera alla pensione a 60 anni Parolibero.it

Smettere di lavorare con 7 anni di a anticipo sulla tabella di marcia è il sogno di molti italiani. La legge Fornero, nel 2011, ha portato l’età pensionabile a 67 anni: lavorare fino quasi alla soglia dei 70 non piace a nessuno e, soprattutto, non favorisce il ricambio generazionale nel mondo del lavoro. Inoltre,  a volte, con la legge Fornero non si può smettere di lavorare neppure a 67 anni.

Infatti se gli anni di contributi non sono almeno 20 e l’importo dell’Assegno previdenziale maturato non è pari almeno a 1,5 volte l’importo dell’Assegno sociale, una persona dovrà continuare a timbrare il cartellino anche fino a 71 anni e oltre.  Uno degli obiettivi di legislatura del Governo Meloni è proprio superare la legge Fornero e favorire le uscite anticipate. In quest’ottica l’Esecutivo, con l’ultima legge di Bilancio, ha approvato una misura di prepensionamento che permette di lasciare il lavoro a soli 60 anni.

In pensione a 60 anni: ecco come fare

Come anticipato il Governo Meloni sta lavorando per superare la legge Fornero che ha inchiodato il mondo del lavoro. Per questo motivo, tra le altre, è stata riconfermata per tutto il 2023 una misura che, a determinate condizioni, permette di andare in pensione a 60 anni anziché a 67.

Come andare in pensione a 60 anni
Requisiti per andare in pensione a 60 anni Parolibero.it

Si tratta di Opzione donna, misura introdotta nel 2004 dal secondo Governo di Silvio Berlusconi ma mai entrata tra le misure strutturali. Opzione donna, infatti, è soggetta a rinnovo di anno in anno da ormai quasi vent’anni. Sarebbe dovuta essere stata cancellata nel 2022 ma il Governo Meloni ha deciso di riconfermarla per tutto il 2023 seppur con parecchie limitazioni.

Fino al 2022, infatti, Opzione donna era fruibile da tutte le lavoratrici- sia dipendenti sia autonome – a partire dai 58 anni di età e con un requisito contributivo di 35 anni. Il Governo di Giorgia Meloni ha alzato l’età pensionabile portandola da 58 anni a 60 ma mantenendo fissi i 35 anni di contributi. Tuttavia le donne con figli possono beneficiare di uno sconto: chi ha un figlio può andare in pensione a 59 anni,  chi ha due o più figli a 58.

Non solo: fino al 2022 tutte le categorie di lavoratrici, raggiunti i requisiti anagrafici e contributivi, potevano accedere alla pensione con Opzione donna. Dal 2023, invece, questa misura si rivolge solo a tre categorie:

  • caregiver;
  • lavoratrici con un’invalidità pari o superiore al 74%;
  • dipendenti di aziende in crisi.

Ma non è ancora tutto: per poter andare in pensione con Opzione donna c’è una condizione imprescindibile che valeva sia prima sia ora con il nuovo Governo. La condizione è la seguente: bisogna soddisfare sia il requisito anagrafico sia il requisito contributivo l’anno antecedente alla richiesta di pensionamento. In pratica per poter andare in pensione con Opzione donna nel 2023 è necessario aver compiuto 60 anni e aver raggiunto 35 anni di contributi entro il 31 dicembre 2022. E, naturalmente, è necessario appartenere ad una delle categorie che possono fruire di questa misura.

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