Amadeus sotto attacco, l’invito non arriva e succede di tutto: “Una mancanza di rispetto”

Ancora pochi giorni, poi inizierà la 73esima edizione del Festival di Sanremo con Amadeus come direttore artistico: i primi attacchi al celebre conduttore Rai

Novità importanti per la nuova edizione del Festival di Sanremo con la 73esima edizione. Tanti colpi di scena con ospiti davvero importanti per allietare le serate degli italiani con uno show ricco di spettacolo e musica. Ci saranno 28 artisti in gara pronti a dare il meglio di sè sul prestigioso palco dell’Ariston.

Amadeus, attacco per Sanremo: ecco il motivo
Amadeus – Ansa – parolibero.it

Ci saranno così 28 canzoni inedite con una serata dedicata anche alle cover. Nelle ultime ore, però, è stato preso di mira la decisione di Amadeus di non pensare ai Nomadi per una sua possibile partecipazione. Così l’ex voce storica del gruppo italiano, Danilo Secco, ha rivelato i motivi del suo attacco con un lungo post su Facebook: “Non invitare i Nomadi per i loro sessant’anni dopo tutto quello che hanno costruito e dopo tutti i sogni che hanno fatto sognare per tre generazioni…. Beh. È una grande mancanza di rispetto per gente che è cresciuta a pane e ferro per i palchi di mezzo mondo e non ha mai usato l’autotune”.

Amadeus, la critica per non aver invitato i Nomadi

Un lungo post su Facebook svelando come il Festival di Sanremo sia un momento (piaccia o non piaccia), topico per la musica stessa proposta dal nostro Paese quindi va bene. Personalmente, con i Nomadi, ho avuto il piacere di parteciparvi tre volte”. Poi ha rivelato: “Con il professore Roberto Vecchioni (un genio, ma non lo devo dire io) con la dolcissima Irene Fornaciari ( grande voce, grande umiltà) e con Gianluca Grignani (uno che, credetemi, le cose le sa scrivere eccome) ho sempre ricavato belle emozioni ed incontrato parimenti belle persone. Sempre”.

Amadeus, attacco per Sanremo: ecco il motivo

La rabbia è propria questa visto che non ci sarà la partecipazione al Festival di Sanremo 2023: “C’è una cosa che non mi va giù: non lo dice nessuno, ma ora ci penso io. Mi sarei aspettato un invito per i Nomadi, dopo i loro 60 anni di storia, musica, lotta, rabbia e dolcezza. Nessuno lo dice per correttezza e classe, ma dato che posso, ripeto, lo dico io che di classe ormai ho smesso di ammantarmi”. Infine, l’amara conclusione: “Hanno perso tutti una grande occasione, posso anche non avere competenza tecnica in questo senso ma non invitare i Nomadi è stata una grande mancanza di rispetto, ma poi pensate ciò che volete”.

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