Avvistato nel Sole un enorme buco coronale: l’allarme degli esperti

Un buco è stato rintracciato dal satellite della Nasa nel Sole e con un annuncio ufficiale l’ente spaziale ha lanciato l’allarme. Si tratta del secondo buco dopo quello già noto.  

Il secondo buco nero ha destato l’attenzione della comunità scientifica internazionale, infatti una massa di venti volte superiore a quella della Terra e quindi c’è la preoccupazione per quelli che potrebbero essere gli effetti per gli essere umani e per la vita in generale.

Buco Sole
Identificato un buco nel sole (Parolibero)

Questo buco è il secondo dopo quello già rintracciato dai satelliti della Nasa nel giro di qualche settimana. Il primo era più grandi di trenta volte la Terra quindi questo è leggermente più contenuto.

Buco coronale nel Sole: l’allarme degli esperti

Gli scienziati hanno diramato la notizia e hanno fatto sapere che ora li terranno d’occhio. Questi buchi sono di fatto delle aree in cui il vento solare fuoriesce, si tratta di una corrente di particelle che viaggiano molto veloci fino a 800 chilometri al secondo, praticamente tre milioni di chilometri l’ora. Quando l’attività aumenta, in base al ciclo che dura circa 11 anni, può avere dirette conseguenze sula  Terra.

Sole
Sole, un enorme buco sulla corona (Parolibero)

Il buco, secondo le osservazioni del Solar Dynamics Observatory della Nasa ha un diametro di circa 250.000 chilometri mentre il primo buco di 400.000. In realtà, anche se vengono definiti come buchi, non è esatto. Secondo il NOAA sono regioni della corona solare dove il plasma è più freddo e meno corposo. Quando ci sono le fasi di minore attività del ciclo solare, è possibile che queste macchie si generino dove ci sono i poli, quando invece ci si trova in periodi di massima attività si formano verso l’equatore. Possono esserci in alcuni casi delle vere e proprie tempeste geomagnetiche con un’intensità variabile e anche delle aurore polari che sono fasci di luce estremamente intensa (da non guardare a occhio nudo).

Cosa sappiamo di questi fenomeni in base agli eventi passati? Nel 1859 ci fu una tempesta geomagnetica potentissima sulla terra, tanto da essere circoscritta alla classe G5 di massima potenza. Fu così forte che mandò in tilt i telegrafi, al tempo lo strumento di comunicazione utilizzato. Se accadesse una cosa del genere oggi sarebbe molto peggio perché non solo le tecnologie per l’uomo sono fondamentali per fare qualunque cosa, dal lavoro alla salute, ma proprio l’uso di moltissimi strumenti potrebbe avere delle severe ripercussioni. La tempesta magnetica potrebbe infatti distruggere linee elettriche, accesso internet, satelliti, comunicazioni radio. Le protezioni attuali non bastano a prevenire il fenomeno, sono infatti questioni così limitate nel tempo che non hanno mai richiesto dei reali sforzi in materia.

Non ci sono pericoli di estinzione della razza umana o cose catastrofiche ma piuttosto dei cambiamenti. Quando il campo magnetico si intensifica infatti arrivano delle particelle molto cariche che possono andare a interferire direttamente con i satelliti e con le onde radio. Quindi possiamo parlare piuttosto di problemi tecnici nell’uso di strumenti ma non pericolo di vita. I buchi non preoccupano di per sé, sono piuttosto le evoluzioni di una serie di fattori correlati a destare attenzione.

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