Esperienza pre-morte, da cosa dipende la luce in fondo al tunnel? Scoperta sensazionale degli scienziati

Molti sopravvissuti raccontano di aver avuto brevi esperienze post-mortem. Secondo la scienza è vero: ecco cosa hanno scoperto

Cosa succede quando moriamo? Questo è quello che si sono poste tantissime persone sin dalla notte dei tempi. Agli esseri umani hanno sempre affascinato le domande senza risposta e la morte genera un po’ in tutti un forte sentimento di terrore. Passare a miglior vita, diciamoci la verità, capita soltanto una volta nella vita. Ed è proprio per questo motivo che sapere con certezza quello che succede, è davvero difficile. Alcune persone, però, che ci sono andate vicine hanno raccontato di aver visto la luce in fondo al tunnel e altre visioni post mortem.

esperienze dopo la morte scoperta
Le scoperte sensazionali delle esperienze dopo la morte (Unsplash) -parolibero.it

Cosa dice la scienza in merito? Uno dei tanti studi ci viene incontro per spiegare cosa accade quando una persona muore e che cosa può vedere appena avvenuto il trapasso. L’ultima ricerca è interessante, perché si basa su sostanze chimiche che contiene il nostro cervello e, in base a queste, forse arriva vicino alla soluzione del mistero. Tuttavia, non è possibile confermare se ciò che è stato scoperto è vero, ma in base ai racconti di persone che hanno rischiato di morire, forse ci sarebbe un fondo di verità.

Molti sopravvissuti, infatti, hanno raccontato di aver visto la luce in fondo al tunnel, i propri parenti dall’alto o altre esperienze come l’essere accompagnati fino all’uscita di un tunnel. Altri, invece, hanno visto come dei flashback del loro passato. Racconti molto simili, che hanno portato gli studiosi ad approfondire su questi fenomeni.

Cosa accade quando moriamo? Una ricerca ce lo spiega

Quando le cellule cerebrali esauriscono l’ossigeno e i nutrienti, avviene un’esplosione neuronale che dà origine a uno stato di iperattività e a un aumento dei livelli di calcio nel tessuto cerebrale. Questa attività anomala potrebbe spiegare sia la sensazione di vedere i propri cari dall’alto sia la visione di luci abbaglianti o di tunnel.

esperienza pre morte studio
Lo studio interessante sull’esperienza pre-morte (parolibero.it)

Nonostante il comune senso di associare la morte al momento in cui il cuore smette di battere, la definizione di morte è in realtà più complessa e sfumata dal punto di vista scientifico. Ci sono studi condotti su umani e animali che dimostrano che l’attività cerebrale può continuare anche dopo che il cuore ha smesso di battere. Della natura di quest’attività cerebrale a seguito della morte si sa ancora ben poco. Ed ha spinto Jimo Borjigin, neurofisiologa dell’Università del Michighan, a condurre uno studio dettagliato sull’attività elettrica del cervello di quattro pazienti in coma.

I soggetti di studio indossavano delle cuffie EEG che hanno permesso di monitorare l’attività cerebrale durante il processo di fine vita. Le registrazioni sono state effettuate fino a quando l’attività cerebrale non è cessata completamente. In due pazienti è stata registrata un’impennata di onde cerebrali ad alta frequenza, chiamate onde gamma, pochi secondi dopo la rimozione dei ventilatori. Queste onde sono state registrate per alcuni minuti ad alta intensità mentre il cuore smetteva di battere.

Naturalmente non è possibile affermare con certezza se queste persone abbiano avuto esperienze pre-morte durante il decesso. Tuttavia, si è ipotizzato che l’attività cerebrale può indicare una possibile spiegazione biologica ai racconti fatti dai sopravvissuti, relativi ai flashback. È interessante notare che tali oscillazioni si possono verificare anche quando una persona rievoca attivamente un ricordo, un sogno o qualcosa che ha imparato. Per questo alcuni neuroscienziati ritengono queste onde una sorta di firma della coscienza.

cosa succede prima morire
Cosa succede prima di morire? La scoperta (parolibero.it)

Va ricordato però che l’osservazione riguarda solo due pazienti su quattro, che avevano anche una storia di epilessia, fattore che potrebbe aver preparato il cervello a sperimentare attività elettriche anomale. Inoltre, non tutti coloro che si avvicinano alla morte hanno esperienze simili. Quindi bisogna considerare anche fattori individuali e culturali che possono influenzare le percezioni e gli studiosi hanno ribadito che necessiterebbero ulteriori studi di approfondimento.

Impostazioni privacy